Ritorno del Citrobacter a Verona, tre neonati infetti

Quattro anni dopo l'epidemia di Citrobacter, che causò la morte di quattro neonati e gravi lesioni cerebrali ad altri sei, il reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale Borgo Trento di Verona è stato nuovamente isolato e sottoposto a disinfestazione. Sono stati scoperti tre nuovi casi, fortunatamente non gravi, ma sufficienti per far tornare la paura del "batterio killer".

Il ritorno del Citrobacter

Era l'estate del 2020 quando scoppiò il caso dei neonati contagiati e "uccisi" dal Citrobacter koseri. Così, quando venerdì 3 maggio un test ha dato un risultato positivo all'ospedale Borgo Trento di Verona, è scattato l'allarme. Sono stati tre i neonati contagiati. L'Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aoui) cittadina ha fatto sapere con una nota che "stanno bene" e che "l'allerta era scattata quando il sistema di sorveglianza attivo con screening h24, per ingressi e degenti in Terapia intensiva neonatale, grazie al test avanzato utilizzato per la ricerca di Citrobacter koseri ha segnalato un risultato anomalo, per la prima volta dopo 4 anni".

Misure di sicurezza

A Borgo Trento a Verona sono stati immediatamente sospesi i ricoveri delle gravide al di sotto della 33° settimana di gestazione, poiché i nati prematuri necessitano nella maggior parte dei casi di ricovero in terapia intensiva. Sono tre i neonati colonizzati da batteri all'interno del reparto di maternità all'ospedale di Borgo Trento, a Verona. Questa misura è stata presa per garantire la sicurezza dei neonati e delle loro madri.

La situazione è sotto controllo e le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente l'evoluzione degli eventi. Nonostante la paura, è importante ricordare che i casi attuali non sono gravi e che le misure di sicurezza sono state immediatamente attivate per prevenire ulteriori contagi. La salute e la sicurezza dei pazienti rimangono la priorità assoluta.

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