"Grazie presidente". Le parole di Tavarnesi:: "Il 25 aprile con Mattarella giornata straordinaria"

Grazie presidente. Le parole di Tavarnesi:: Il 25 aprile con Mattarella giornata straordinaria
LA NAZIONE INTERNO

"Una giornata di festa, questo è stato il 25 aprile a Civitella in Val di Chiana. Una festa della Liberazione straordinaria per il nostro territorio, che si appresta a celebrare l’80esimo anniversario dell’eccidio nazifascista del 29 giugno 1944". Inizia così l’intervento di Andrea Tavarnesi, sindaco di Civitella in Val di Chiana, con il quale ringrazia in primis il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella "che in visita ufficiale ci ha onorato della sua presenza". (LA NAZIONE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio", ha scritto su Instagram il premier. Il suo messaggio è stato netto e chiaro ed è stato affidato anche ai social: "Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. (Liberoquotidiano.it)

La storia è piena di religiosi, sacerdoti, suore, “resistenti”, che hanno unito al credo religioso l’impegno civile e aiutato anche materialmente chi si trovava perseguitato dalla dittatura in epoca fascista. (Famiglia Cristiana)

Ma questa volta, il 25 aprile 2024, Giorgia Meloni fa un micro passo in più in avanti rispetto alla sua storia personale e a quella dei suoi padri politici. Niente di più. (La Stampa)

25 aprile, il percorso di Meloni: parole sempre più nette. "La fine del regime aprì alla democrazia"

Accuse e fantasmi non mancano mai, come il tentativo di tenere viva l'attualità e lo spettro dell'eterno ritorno della minaccia nera e dell'onda illiberale. Avveniva in passato, figuriamoci con un governo con Fratelli d'Italia come forza trainante. (ilGiornale.it)

L’uomo del Colle evoca i crimini dei nazifascisti contro le regole e i principi dell’umanità. Chiarisce che essere antifascisti è molto più che un’opzione, è un dovere, e per farlo cita Aldo Moro: “Senza memoria non c’è futuro, e intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare”. (Il Fatto Quotidiano)

– Agli eredi della tradizione post-fascista è sempre chiesto un chiarimento supplementare. Per Piero Gobetti fu decisamente qualcosa di più: "L’autobiografia della nazione". (QUOTIDIANO NAZIONALE)